Francesco Valeriani

L’intervista a Francesco Valeriani della Biblioteca di Mary arricchita con qualche contenuto aggiuntivo.

  • Chi è Francesco nella vita quotidiana?

Sono un ragazzo come tanti altri, alla continua ricerca di stimoli che possano portare ad un miglioramento. Credo in Dio, nello Spirito Santo e a ciò che è venuto a dirci Gesù. Considero importante la famiglia e ringrazio di Cuore la mia per avermi testimoniato alcuni valori, auspico a me stesso di poterne costruire una solida. Nella vita quotidiana lavoro, mi occupo del progetto online, ogni tanto leggo, guardo film, vado al cinema, insomma, quello che facciamo un po’ tutti noi.

  • Fai l’insegnante giusto? Cosa insegni? Ce ne parli un pò?

Si, faccio l’insegnante di sostegno alla Scuola Primaria, pertanto “insegno” tutte le materie. Spesso ho la fortuna di confrontarmi con gli alunni che hanno più difficoltà, quelli che zoppicano nel seguire i famosi “programmi scolastici”, che purtroppo non sono pensati per gli alunni ma per gli insegnanti.

  • Seguendo la tua pagina facebook, ho visto che ti occupi molto dei bambini, come mai questa scelta?

Mi occupo dei bambini perché sono i più grandi maestri della nostra società. Guardandoli possiamo imparare tantissimo sui rapporti interpersonali e migliorare la nostra professionalità.

Noi insegnanti in realtà non possiamo insegnare nulla, possiamo solo favorire l’acquisizione di conoscenze ai nostri studenti. Non sappiamo niente di come i bambini della nostra classe apprendano, osservandoli e ascoltandoli però possiamo apprenderlo proprio da loro! Ecco perché sono i nostri maestri.

  • Cosa vuoi portare e trasmettere a chi ti segue? Quali sono i tuoi obbiettivi?

Voglio far capire un concetto fondamentale. L’essere un docente è prima di tutto un essere, poi un agire. Pertanto un insegnante dovrebbe essere testimone di ciò che dice in classe. Se dico: “non urlate!” e poi sono il primo a farlo, non avrò alcuna possibilità di essere preso ad esempio dagli alunni anzi, potrò essere seguito solo mediante l’autoritarismo, ovvero la morte dell’educazione.

Il mio obiettivo ultimo è educare, tirare fuori il nostro meglio, incentivare amorevolezza e professionalità, la scuola rappresenta un mezzo privilegiato per farlo. Credo che le problematiche umane, se affrontate in tenera età, possano essere risolte più facilmente. La scuola è la prima forma di prevenzione dai rischi.

  • Quanto è importante la lettura per i bambini in generale e soprattutto per chi ha problemi di dsa o altro?

La lettura è fondamentale per ognuno di noi, stimola il pensiero critico e ci aiuta a migliorare. Leggere un po’ tutti i giorni è la chiave, ognuno può farlo con le proprie capacità e possibilità. La costanza poi farà il resto, anche per i DSA. Per quest’ultimi possono essere utili inizialmente dei software specifici che guidino l’acquisizione della lettura, esercitazioni da svolgere anch’esse tutti i giorni, prendendole come se fossero un gioco.

  • Credi se ne parli a sufficienza di questi problemi? Cosa vorresti si facesse in più?

Vorrei che si strappassero tutti i famosi “programmi scolastici” pensati per gli insegnanti e si iniziassero dei percorsi educativi seri che mettano al centro i bambini e le loro abilità, le loro competenze e la loro umanità. Per realizzare questo, alla classe dei docenti è richiesto il mettersi in gioco. Consiglio a tutti la lettura del libro scritto molto recentemente dal docente Davide Tamagnini intitolato: “Si può fare”. Mi piacerebbe si realizzasse tutto ciò che è scritto in quel libro.

  • Cosa ne pensi dell’insegnamento in Italia? Cosa salvi e cosa vorresti cambiasse?

In Italia abbiamo l’opportunità di essere da esempio per tutto il mondo, solo noi includiamo i bambini disabili, includiamo veramente tutti all’interno delle nostre aule, ciò se da un lato è meraviglioso, dall’altro ci obbliga ad essere dei veri professionisti. Mi dispiace molto che il mestiere dell’insegnante venga così sottovalutato dai politici, credo che noi docenti, dovremmo lavorare 8 ore al giorno, fare lezione il mattino e programmazione, ricerca e confronti con le famiglie il pomeriggio, credo che dovremmo guadagnare molto di più e dare molto di più.

  • Un insegnante quali caratteristiche deve avere per te? Come deve rapportarsi verso gli alunni? E verso i genitori?

Un insegnante dovrebbe essere amorevole, competente, flessibile, attento ai bisogni, sorridente, gioioso, affabile, disponibile, cortese, coerente, leader, collaborativo e umano. Queste caratteristiche vanno messe in gioco sia nel rapporto con gli alunni che con i genitori. Mi dispiace veramente tanto che durante il percorso universitario di Scienze della Formazione si pensi molto a trasmettere dei contenuti e non a migliorare le competenze personali (sociali) dei laureandi. Competenze che saranno poi utili all’insegnante. Non bisogna svolgere un percorso universitario ma viverlo. L’insegnante necessita di un cammino verso l’acquisizione di competenze indispensabili per svolgere questo mestiere. Inventerei l’accademia degli insegnanti, o meglio, degli educatori, mi piace molto di più questo termine.

  • A proposito di rapporto genitore/insegnante dicci la tua?

Credo che il rapporto con i genitori sia molto importante perché l’azione educativa dovrebbe essere coerente per il bambino. L’educazione ricevuta a casa e a scuola dovrebbero andare nella stessa direzione, spetta a noi insegnanti curare tale aspetto, siamo noi i professionisti chiamati a “collaborare” anche con i genitori.

  • La scuola che vorresti, come deve essere?

È una scuola che ama il singolo, che sta al passo con i tempi, che accoglie le differenze, che si dota di nuove e vecchie tecnologie, che si preoccupa dei bisogni particolari, che è attenta, che osserva, che accoglie, la scuola che vorrei è colorata e organizzata in zone all’interno delle quali si possano sviluppare competenze differenti. Mi piace pensare ad un database di video-lezioni create dai docenti italiani, ad una collaborazione nazionale ed internazionale fra insegnanti, alla creazione di spazi web personalizzati dagli alunni, dedicati all’apprendimento.

  • Perché questo progetto online?

Ho voluto costruire questo sito internet perché nella nostra società che cambia molto più rapidamente rispetto al passato, l’aggiornamento professionale è diventato fondamentale per poter essere efficaci. I nostri alunni hanno bisogno di insegnanti competenti, amorevoli, comprensivi e che siano l’esempio di ciò che dicono. Grazie all’esperienza di Funzione Strumentale alle Nuove Tecnologie presso l’Istituto Comprensivo di Sassoferrato, al Master in Tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento, al diploma di Animatore Digitale e alla mia passione nei confronti di queste tematiche, mi sono avvicinato sempre di più al mondo della Media Education.

  • Infine manda un messaggio a coloro che leggeranno questa intervista.

Curiamo il nostro essere, in secondo luogo l’essere dei bambini, in terzo le metodologie didattiche. Ciò che siamo è più importante di ciò che insegniamo. Per migliorare possiamo leggere libri sulla crescita personale e se crediamo al Vangelo, possiamo pregare e camminare lungo la strada indicata da Gesù. Le due cose non si escludono a vicenda. Buona vita!

Titoli di studio conseguiti

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA

  • Laurea in Scienze della Formazione Primaria
  • Corso di specializzazione per il sostegno
  • Master in Tecnologie dell’istruzione e dell’ apprendimento

EIPASS

  • Animatore Digitale
  • Intervista a Radio Linea di Francesca Travaglini

  • Intervista sul Resto del Carlino di Michele Mastrangelo

  • Intervista sul giornale online viverefermo.it di Michele Peretti

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