Manifesto del Formatore / Educatore

Tutti noi possiamo fare qualcosa, tutti abbiamo ricevuto in dono dei talenti che possiamo mettere al servizio dell’altro. FormazionPrimaria.it ha selezionato 10 principi cardine sui quali costruire la propria identità di Formatore / Educatore. Educatori si è, tutti siamo educatori.

Responsabilità

Ogni educatore è responsabile di se stesso e degli educati.

Non possiamo pensare di poter educare qualcuno se non ci sentiamo responsabili delle nostre azioni e dei nostri pensieri. Tutto ciò che facciamo, diciamo e pensiamo ha delle conseguenze, pertanto è bene a fine giornata guardare al nostro operato e valutare cosa è andato bene e cosa è possibile migliorare, accettando i limiti e lavorando con professionalità e amorevolezza.

Reciprocità

Ogni educatore è al contempo educatore ed educato.

Educare qualcuno richiede molta sensibilità per poter cogliere le difficoltà e le sofferenze altrui, richiede professionalità per poter scegliere le migliori strategie d’intervento ma richiede anche ricordarsi che spesso è la persona educata a farci migliorare, a tirar fuori da noi quelle risorse che aspettavano di essere utilizzate. Ringraziamo le persone che educhiamo perché anch’esse ci educano.

Costanza

Non si finisce mai di educarsi e di educare.

Possiamo pensare di essere arrivati, di saperne abbastanza e quando penseremo questo sarà l’inizio del nostro declino, le situazioni sono mutevoli, le condizioni cambiano, i bambini sono tutti diversi, la realtà è che sappiamo molto poco sulla nostra professione, sulle persone che educhiamo e sui loro mondi che non consoceremo mai del tutto.

Scelta

L'educatore sceglie di essere tale.

Per educare noi stessi e gli altri occorre saper scegliere, saper capire qual è il maggior bene in quel momento, in quella condizione particolare. Spesso scegliamo strade semplici, quelle dettate da paure e credenze limitanti, quelle che permettono di vedere subito il risultato. Le migliori decisioni sono quelle in cui affrontiamo la situazione con accettazione e sicurezza, con impegno e costanza, con la viva speranza nel miglioramento nostro e altrui.

Libertà

L'educatore promuove la libertà.

Essere liberi non significa dire all’altro con durezza il proprio pensiero, non è questo che ci rende educatori, essere liberi significa manifestare il proprio pensiero prestando attenzione all’altro, se capisco che l’educato non è pronto a ricevere ciò che penso, sono libero di tacere, di restare in silenzio, di non rispondere. Allo stesso modo, posso dire ciò che penso se viene chiesto con insistenza o se capisco che davanti a me c’è qualcuno pronto a ricevere il mio messaggio.

Aiuto

L'educatore sa chiedere aiuto.

Quante volte pensiamo di riuscire a fare tutto da soli… Ci sentiamo in grado di controllare tutto, o almeno vorremmo controllare qualsiasi cosa, a volte però, a causa dei nostri limiti, ci troviamo ad affrontare situazioni in cui da soli non possiamo farcela, abbiamo bisogno di qualcun altro che ci dia una mano. Impariamo a chiedere aiuto quando ne abbiamo veramente bisogno.

Coraggio

L'educatore è coraggioso.

Per educare è necessario il coraggio, dal latino cor habeo, ovvero avere cuore. Agire con il cuore ci permette di vedere prima e meglio, di risolvere situazioni che altrimenti sarebbero irrisolvibili, di entrare in sintonia con le persone educate, capendole ad un livello più profondo. Ci occorre il coraggio di affrontare le situazioni con amorevolezza.

Progettazione

L'educatore progetta con competenza.

Saper progettare è una competenza molto importante che va sviluppata per riuscire a considerare la molteplicità e la complessità delle situazioni educative. Occorre pertanto saper utilizzare alcuni strumenti che permettono osservazioni più attente e focalizzate. Costruiamo unità didattico-educative ben pensate.

Speranza

L'educatore sogna una società migliore.

La speranza determina il nostro modo di agire. Un educatore che ha perso la speranza sarà poco efficace, utilizzerà solo in minima parte i suoi talenti, difficilmente entrerà in sintonia con gli educati. Speriamo sempre, anche quando tutto sembra non andare nella direzione sperata. Restiamo fiduciosi, attendendo con pazienza, impegno e costanza un miglioramento della situazione.

Amore

L'educatore ama, dona se stesso.

Educare fa rima con amare, tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della formazione e dell’educazione dovrebbero amare gli educati. Amare significa per prima cosa accorgersi dei bisogni dell’altro, non restare indifferenti di fronte a questi bisogni, utilizzare il proprio intelletto per capire come poter intervenire in modo da ottenere il maggior beneficio della persona educata.